Malgrado che Francesco da Carrara nel 1362 avesse esentata l'arte della lana anche dal dazio d'importazione per le materie prime ed i colori adoperati dai tessitori, fu costretto per non lasciar decadere l'industria a proibire l'esportazione della lana' allevata nel Padovano, istituendo premi e regalie a quei pastori che allevano maggior numero di pecore. Anche la Repubblica Veneta, succeduta ai Carraresi, tratto con ogni larghezza questa industria e confermo la proibizione di esportare lana greggia, punendo i trasgressori con multe rovinose. Dopo il 1600 tale industria andò declinando perché declinava anche la Repubblica che la proteggeva e perché cominciarono a venir introdotte stoffe forestiere e le mode francesi. Ed in quel tempo langui anche in tutta I'Italia questa grande industria che era stata la ricchezza oltre che di Padova anche di Firenze e di molte altre città. Essa rifiorì magnificamente dopo il 1850 e ricca e florida lo è ancora a Schio, a Biella ecc. ma a Padova non ne rimase nemmeno la memoria.
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